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Il Messaggero - Giovedì, 20 Giugno 1974
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Il 4° Festival d'avanguardia e nuove tendenze
Da oggi a Villa Borghese rock gratis per ventimila
di FABRIZIO ZAMPA
Un migliaio di ragazzi, che un tempo, quando queste cose facevano colore, sarebbero stati chiamati hippies, sono già arrivati da un paio di giorni a villa Borghese e si sono piazzati nella valle del Graziano con tende e sacchi a pelo per assicurarsi un posto di prima fila al quarto Festival della Musica d'Avanguardia e Nuove Tendenze che comincia oggi pomeriggio.
Sono venuti un po' da tutt' Italia, aumentano di ora in ora e sono gli stessi che, da anni, seguono con una assiduità che rasenta il masochismo tutti i pop-festival che si fanno dall'Alto Adige alla Sicilia. Nella valle del Graziano, meglio nota come la valle dei cani, a un tiro di schioppo dalle prime gabbie del giardino zoologico, si sono accampati in ordine sparso. Se avessero creato una vera e propria tendopoli (ma succederà fra oggi e domani) probabilmente li avrebbero fatti sloggiare, perché a villa Borghese è vietato il campeggio. Così si sono dispersi, o meglio infrattati, chi dietro un cespuglio, chi all'ombra del palcoscenico, chi sotto ai gruppi di allori o alle querce che spuntano qua e là nella valle.
Da oggi fino a sabato notte la valle dei cani risuonerà di rock, di folk e di altra musica. C'è un palco largo 30 metri, ci sono tre torri per i riflettori e un impianto d'amplificazione a 32 canali che indubbiamente turberà il sonno di leoni, tapiri e scimpanzè, c'è una serie di baracchini che venderanno bibite e panini alle migliaia e migliaia di spettatori che potranno assistere al festival gratuitamente. I baracchini, visto che a questo pop-festival per la prima volta mancheranno cancelli, recinti e biglietterie, costituiscono l'unica speranza per l' organizzatore Massimo Bernardi di recuperare i quattrini finora investiti nella rassegna. Per offrire il suo festival a una platea la più vasta possibile (si potrebbero facilmente superare le 20 mila presenze al giorno) e per eliminare i rischi di polemiche sul prezzo dei biglietti. Bernardi ha rinunciato a far pagare il pubblico.
Le formazioni che quasi nessuno conosce sono una dozzina, non troppe per non restringere il tempo a disposizione di ciascuno, e verranno affiancate ogni giorno da gruppi più noti, ai quali però è stato tassativamente chiesto di presentarsi con un repertorio diverso dal normale, insomma nuovo, dal momento che lo slogan del festival è appunto avanguardia e nuove tendenze.
Fu Bernardi a scoprire, nella memorabile prima edizione che si svolse a Viareggio nel '71, gente come Mia Martini, gli Osanna o la Premiata Forneria Marconi, e negli anni seguenti il Banco del Mutuo Soccorso e altri grossi nomi del nostro rock. Quest'anno tenterà per la quarta volta di raggiungere il suo obiettivo nelle tre serate (o meglio, giornate: si comincia alle 16 e si va avanti fino a dopo mezzanotte) della manifestazione.
Oggi, insieme ai nomi già ce!ebri di Antonello Venditti, della Nuova Compagnia di Canto Popolare e del gruppo Quella Vecchia Locanda, si presenteranno al pubblico di villa Borghese (pubblico non pagante, come si è detto, e quindi particolarmente spietato e pronto a contestare qualsiasi cosa non gli vada a genio) quattro nuovi gruppi: il Libro di Gomma, il Cerchio, i Crash (nuova formazione di due ex appartenenti al Banco del Mutuo Soccorso) e il cantautore e chitarrista americano Chris Avalon. Domani e dopodomani gli altri debuttanti e i nomi già noti, fra i quali i Jumbo, Francesco De Gregori, il Volo, gli Ibis, il Perigeo e, sabato, l'americano Shawn Phillips.
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Il Messaggero - Venerdì, 21 Giugno 1974
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Il Festival a Villa Borghese
Rock in crisi senza il palcoscenico
di FABRIZIO ZAMPA
POCA musica, anzi pochissima e alla buona, alla prima giornata del pop-festival di villa Borghese: per una serie di problemi tecnici e soprattutto burocratici (in queste faccende, specie quando c'è di mezzo il comune di Roma, non ci vuol niente a naufragare in un mare di carte bollate e di assessori perennemente fuori ufficio ») alle otto di ieri sera il palcoscenico sul quale avrebbero dovuto piazzarsi i vari gruppi con i loro strumenti e impianti di amplificazione era ancora in via di costruzione, e così è stato impossibile rispettare il programma che prevedeva l'esibizione di quattro nuovi complessi, del cantautore Antonello Venditti, della Nuova Compagnia di Canto Popolare e della formazione Quella Vecchia Locanda.
Il palco, la cui intelaiatura in tubi innocenti è stata costruita da una ditta che lavora normalmente per il comune, doveva essere coperto con pedane fornite dal provveditorato agli studi, pedane naturalmente rimaste ben chiuse in qualche magazzino, e poteva essere completato solo dopo un collaudo da parte delle autorità comunali. Il collaudo, tanto per ingarbugliare ancora la situazione, è possibile solo se il progetto di costruzione è firmato da un architetto, e la ditta che ha montato l'intelaiatura non ha voluto, pare per ragioni fiscali, « firmare » l'opera d'arte, che poi non è altro che una solida ammucchiata di tubi.
Insomma il solito pasticciaccio alla romana, del quale sono rimasti vittime l'organizzatore Massimo Bernardi, che ha passato la giornata disperatamente attaccato al telefono, e soprattutto le migliaia e migliaia di ragazzi presenti, che dovranno aspettare oggi per ascoltare i gruppi rock in condizioni normali, e cioè con un adeguato impianto d' amplificazione e con qualche tavola sotto i piedi e sotto agli strumenti. Nella tarda serata, con un camion di palanche di legno, è stata coperta una porzione dell'intelaiatura, sulla quale sono saliti alcuni musicisti che hanno intrattenuto il foltissimo pubblico: una soluzione di ripiego che fortunatamente non ha suscitato troppe proteste fra i ragazzi.
Oggi, comune di Roma e assessore ai giardini Luigi Sapio permettendo il cartellone dovrebbe comprendere sia i nomi che non hanno potuto esibirsi ieri sia gli altri in programma: il Volo, l'Albero Motore, il Biglietto per l'inferno, i Jumbo e il cantautore Francesco De Gregori, oltre a quattro formazioni esordienti.
A presentare il secondo concerto (ieri si è limitato a tener buono il pubblico con la sua consueta abilità) è il veterano dei pop-festival italiani, Eddie Ponti, che con questa manifestazione concluderà la sua carriera. Ponti si è stufato di girare, ha preso in affitto in Romagna una chiesa barocca sconsacrata, a Faenza, e ha deciso di ritirarsi lì a coltivare il suo hobby, cioè la pittura. Forse dice mi sposterò ogni tanto per qualche elezione di miss o roba del genere. Ma continuare così, beh, non gliela faccio proprio più. E neanche mi conviene».
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Il Messaggero - Sabato, 22 Giugno 1974
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DA (STAMPA ALTERNATIVA)
Contestato il festival pop di Villa Borghese
Un « controconcerto » organizzato per questa sera alla Magliana
di FABRIZIO ZAMPA
I PIZZETTARI fanno affari d'oro, le lattine vuote di birra e aranciata si ammucchiano a migliaia, davanti al palco non c'è più un metro quadrato di prato libero: dopo lunga e penosa malattia, e con più di ventiquattr'ore di ritardo sull'orario fissato, ieri pomeriggio il pop-festival di villa Borghese, cioè il quarto Festival della Musica d'Avanguardia e Nuove Tendenze, ha finalmente preso il via.
Verso il tramonto, mentre una cinquantina di ragazzi continuavano da due giorni a ingannare il tempo giocando a pallone ai margini della valle del Graziano, il primo dei gruppi esordienti partecipanti alla manifestazione è salito in palcoscenico e ha cominciato a suonare, di fronte a un pubblico che ha superato le 15 mila persone.
Più tardi, man mano che il rock andava avanti e ai nomi quasi sconosciuti dei debuttanti si sostituivano quelli di più popolari complessi e cantautori, la platea è ancora cresciuta e il pullman che fabbrica le pizze napoletane ha aumentato il ritmo di produzione sintonizzandosi con quello della musica.
Insomma è andata: quella che sembrava destinata a restare solo una grossa scampagnata per via dei mille problemi dovuti soprattutto al patrocinio del comune di Roma (che, come dicono i romani, quando ci si mette « aiuta per la scesa » ), si è trasformata nel solito pop-festival fatto dl migliaia di ragazzi, di musica, di luci e pubblicità, non escluse le polemiche.
Contro l'organizzatore Massimo Bernardi (e stavolta soprattutto contro il sistema della « musica padronale », cioè gestita esclusivamente dalle case discografiche invece che direttamente dai ragazzi) è tornata all'attacco l'agenzia di controinformazione Stampa Alternativa, che ha contestato il festival ed ha organizzato per stasera alla Magliana un controconcerto col gruppo francese dei Trium Delirium, naturalmente gratuito.
A villa Borghese Stampa Alternativa ha diffuso volantini che condannavano il consumismo al quale si ispira la rassegna e invitavano il pubblico a passare dall'altra parte della barricata. «Fanfani canta a villa Borghese », « il festival lo fanno gratis perché sperano di uccidere la rabbia e il potere guadagnato dai compagni e dai giovani proletari con le lotte ai concerti pop », « costringiamo i musicisti che a parole dicono di essere dei nostri a venire alla Magliana »: queste alcune delle frasi contenute nei manifestini.
Con l'agenzia di controinformazione si è schierato anche il cantautore Alan Sorrenti, che parteciperà al controconcerto della Magliana. « Per la prima volta in Italia, dice Sorrenti, si è verificata una situazione che ci aiuta a capire come il rock non sia staccato dai problemi reali della società: da una parte il Festival consumistico di villa Borghese, legato a interessi commerciali, che si trascina stancamente: dall'altro un tentativo, quello del comitato di quartiere della Magliana, di iniziare un discorso veramente alternativo, avvicinando la musica ai problemi reali della gente e della città.
Fra i gruppi debuttanti del festival c'erano i Crash (una formazione guidata da due componenti del Banco del Mutuo Soccorso), le Meteore, la Faccia Nascosta della luna, il Libro di Gomma, la Ruggine e la Bolla Magica: nomi sull'orlo del surrealismo, come del resto vuole la moda, dietro ai quali però c'era ben poco di interessante, a parte i Crash ore e ore di musica sempre uguale si sono susseguile senza pietà.
Dei nomi già noti c'è poco da dire: il cantautore Antonello Venditti, il Volo (formazione mista: due ex componenti della Formula Tre uno dei Flora Fauna & Cemento, il pianista Vince Tempera e l'ex batterista dei Ribelli Gianni Dall'Aglio), i Jumbo e il Biglietto per l'inferno fanno tutti una musica che non rappresenta una grossa novità per il pubblico di un pop-festival, anche se è in molti casi (Venditti e il Volo, per esempio, di ottimo livello).
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Il Messaggero - Domenica, 23 Giugno 1974 |
Tra Villa Borghese e Magliana
Diviso in due il mondo del rock
di FABRIZIO ZAMPA
Per la prima volta in Italia si è aperta una profonda spaccatura nel mondo solitamente monolitico della musica pop e rock. Questa spaccatura non è tanto il risultato di una mutata coscienza degli artisti quanto, soprattutto, di una situazione di forza dei movimenti alternativi, conclusione di una lunga stagione di contestazioni ai concerti consumisti e di una vasta campagna di contro-informazione: così l'agenzia Stampa Alternativa e il Comitato di quartiere della Magliana hanno commentato il « sabato pop » di ieri, che ha visto contrapporsi al Festival della Musica d'Avanguardia e Nuove Tendenze di villa Borghese un «contro-concerto» anch'esso gratuito organizzato alla Magliana e al quale hanno partecipato il gruppo francese dei Crium Delirium, Alan Sorrenti, Antonello Venditti, Edoardo Bennato e Francesco De Gregori. Quest'ultimo cantautore doveva esibirsi a villa Borghese, ma ha disertato il festival accusandolo di essere « una mistificazione sotto alla quale c'è l'industria del rock italiano nei suoi lati peggiori » e si è unito agli artisti del « contro-concerto », organizzato dal Comitato di quartiere non tanto perché alla Magliana ci sia bisogno di pop music (le necessità del quartiere-ghetto frutto di una colossale speculazione edilizia sono ben altre, ma per attirare l'attenzione del pubblico sui problemi della borgata romana.
Insomma la Roma del pop si è divisa in due: da un lato, a villa Borghese, i non impegnati, quelli cioè ai quali andava bene sdraiarsi su un prato per otto ore a sentire musica e mangiare panini senza crearsi troppi problemi; dall'altro, alla Magliana, accanto a centinaia di giovani e meno giovani abitanti del quartiere. quella parte di pubblico più politicizzato che ha fatto una scelta alternativa e ha preferito una musica abbastanza simile a quella di villa Borghese, ma suonata da musicisti che « per la prima volta si sono ribellati ai ricatti delle case discografiche e hanno operato scelte politiche precise ». Quello che va sottolineato, al di là di qualsiasi presa di posizione, è che parlare delle due manifestazioni in termini di « concorrenza » sarebbe sbagliato: quello di villa Borghese e quello della Magliana erano e sono due mondi diversi.
Il primo è il mondo della pop-music commerciale, legato per la sua stessa natura all' industria discografica e automaticamente portato a un certo tipo di discorso e comportamento; il secondo è quello del rock alternativo, svincolato da compromessi commerciali (entro certi limiti: Sorrenti, Venditti, De Gregori e Bennato hanno tutti il loro contratto discografico e sui dischi che incidono prendono regolari percentuali mentre solo i francesi Crium Delirium sono al di fuori della mischia e hanno lasciato i gruppi ai quali appartenevano, cioè i Magma e i Gong, non appena queste formazioni hanno cominciato a entrare nei normali circuiti commerciali).
A villa Borghese, dopo due giorni di concerti, la rassegna si è conclusa con un grossa successo di pubblico anche se ben pochi dei musicisti presenti hanno tenuto fede allo slogan « avanguardia e nuove tendenze ».
La seconda giornata ha visto in scena alcuni gruppi debuttanti, fra i quali si sono fatti notare il Fungo (formazione con tre fiati dal sound abbastanza interessante) e la Stradaperta, e altri nomi già noti: il Perigeo, Quella Vecchia Locanda, l'Albero Motore, Mauro Pelosi, gli Ibis e a conclusione, l'americano Shawn Phillips, cantautore e chitarrista assai abile e di ottimo livello che gli appassionati di rock conoscono bene.
Del « contro-concerto » della Magliana è inutile un commento più o meno « critico »: il significato della manifestazione era soprattutto politico e polemico, e non per niente in occasione del concerto la maggiore attività è stata la raccolta di firme per gli otto referendum abrogativi delle leggi fasciste promossi dal partito radicale, e per il progetto studiato dal Comitato di quartiere della borgata, cioè un piano globale di risanamento dell'intero quartiere tramite lo strumento dell'esproprio degli immobili ai proprietari », che verrà presentato fra poco al comune di Roma.
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